Musica del Salento: il ritmo della terra

Chi nasce nel Salento difficilmente lo dimentica… È una sorta di magico contagio, un qualcosa che resta nel sangue, anche se la vita con le sue esperienze, dovesse portarti a migliaia di chilometri di distanza. Di questa magica terra che è il Salento, ci sono molte testimonianze, in particolare nella musica di molti artisti nati proprio qui. Artisti del calibro di Alessandra Amoroso, Emma Marrone, Negramaro, Sud Sound System e tanti altri divenuti famosi lontano dalla propria terra d’origine, che non perdono occasione per ribadire quanto siano ancora legati al Salento, descrivendo estasiati le delizie culinarie che hanno caratterizzato la loro infanzia e i luoghi meravigliosi che hanno fatto da cornice alla loro giovinezza.

Musica dell’anima: pizzica e taranta

  • Ci sono melodie che sono legate indissolubilmente ai territori dai quali provengono, un tipo di musica che negli ultimi anni si sta facendo conoscere da un numero sempre crescente di persone, affascinando tutti con il suo ritmo ipnotico, sottofondo ideale per un paesaggio fatto di distese di ulivi, sole, terra rossa fertile e mare a perdita d’occhio: la pizzica.
  • Il Salento è richiamo e attrazione anche per le sue sonorità, i suoi canti e i suoi balli; patria della cultura del “tarantismo”, ossia della cultura della “taranta”. La taranta è un ragno che abita le campagne del Salento e secondo antiche e popolari credenze mordeva, o meglio pizzicava (da ciò prende il nome la musica e il ballo della “pizzica”) i poveri contadini che mettevano il piede fra i sassi o l’erba.
    L’unico modo per guarire da questo morso, che provocava forti dolori e movimenti irregolari di tutto il corpo, era quello di danzare al ritmo della musica, al ritmo della pizzica. La pizzica nasce perciò come ballo “curativo” dal morso della taranta.

La Notte della Taranta è il più grande festival musicale dedicato alla pizzica, itinerante nel Salento in agosto, con serata conclusiva a Melpignano, dove suona l’Orchestra Popolare diretta da maestri concertatori del calibro di Stewart Copeland, Ambrogio Sparagna, Ludovico Einaudi e Goran Bregovic e il grande Pino Zimba al cui nome si attribuisce subito la pizzica salentina. Numerosi gruppi promuovono la pizzica nel mondo, come l’Officina Zoè, il Canzoniere Grecanico Salentino, i Ghetonìa, i Tamburellisti di Torrepaduli.

Storia della musica popolare salentina

  • Per conoscere e capire le origini di questi ritmi dobbiamo partire dagli anni ’60, quando l’emigrazione divenne un vero e proprio fenomeno di massa. Migliaia di salentini andarono in ogni dove alla ricerca di un lavoro e di migliori condizioni di vita, allontanandosi dal loro contesto culturale di origine.
  • Nel frattempo avvennero due abbandoni importanti: il progressivo abbandono delle terre e l’abbandono del tarantismo. Insomma, il tarantismo venne condannato dalle nuove generazioni, sempre più attente alle nuove proposte culturali e sempre meno interessate ad apprendere dai padri le storie, i canti e i suoni della tradizione. Questi ultimi, preso atto di ciò, iniziarono un vero e proprio fenomeno di ritiro a vita privata, che tenacemente continuavano a cantare, a suonare, a raccontare storie, a produrre strumenti musicali, ma erano pochi e lo facevano per lo più in contesti privati e per passione. Grazie a queste persone iniziò il fenomeno della riscoperta.
  • Alcuni di questi giovani riscoprirono i canti in chiave politica, visto gli anni ’70 un periodo di movimenti, contestazioni, ideologie che ormai pervadevano le menti e i cuori di molti giovani: il comunismo e il socialismo.
    Insomma, da questa multiforme ed eterogenea congerie culturale, nacque, sull’onda del successo del Nuovo Canzoniere Italiano dapprima il Gruppo Folk Salentino, poi il Nuovo Canzoniere del Salento ed infine il Canzoniere Grecanico Salentino.
  • Tra gli anni ’80 e i primi anni del 2000 iniziarono i primi concerti di gruppi di musica popolare salentina anche fuori dal territorio pugliese, a motivo delle sempre più numerose richieste di musica etnica, poiché in tutta Italia iniziarono a fiorire festival di musica popolare, come la celebre Isola Folk di Bergamo, il festival di musica popolare di Forlimpopoli o il Pisa Folk Festival.

Il raggae salentino

Il Salento si è trovato al centro dell’attenzione turistica, per numerosi motivi. Anzitutto perché il percorso di riscoperta della musica popolare e delle tradizioni locali ha incuriosito numerosi studiosi, che si recavano in Salento per analizzare un fenomeno peculiarissimo: sagre, feste e piazze invase da gente desiderosa di suonare, cantare e riprendere vecchie musiche popolari. Dunque, sino a pochi anni fa, il turismo salentino era prevalentemente “etnico” e, comunque, indirizzato a conoscere le tradizioni locali.

Altro motivo che ha portato fama al Salento è legato alla musica reggae. Il reggae salentino nasce sul finire degli anni ’80, questa storia coincide con la storia di un gruppo di ragazzi (che poi diverranno i Sud Sound System) e del loro amore incondizionato verso la musica Reggae, in quella terra, il Salento, così lontana dai cosiddetti “circuiti” e allo stesso tempo così ricca di cultura e tradizioni.

Ma, come spesso succede, la storia del reggae salentino non è geograficamente circoscritta alla provincia di Lecce, essa infatti si intreccia con quella delle case occupate a Bologna, città dove la maggior parte dei componenti del gruppo ha risieduto per motivi di studio. Qui sul finire dell”88 i giovani salentini davano vita a mitiche apparizioni stradaiole sotto i portici di via Avasella 12 e nei locali occupati della neonata Isola Nel Cantiere.

Sempre a Bologna si apriva un’altra parentesi del reggae salentino: con Treble alla chitarra e voce, Gopher alla batteria e Giorgio Pizzi al basso, nascono nell’ottobre dell”89 i Rough Ryders, una band che fece il giro delle università che erano in occupazione a Bologna. Di loro resta un solo demo oggi introvabile (One Blood).

Si svilupperanno in seguito, altri gruppi di musica raggae in Salento come i Boomdabash, Mama Marias, Ghetto Eden e molti altri ancora.

Profili musicali

A seguito della riscoperta dei canti popolari salentini, la musica tradizionale del Salento ha continuato a raccontare storie e si sono formati negli anni numerosi gruppi di riproposta.

  • Sul profilo testuale, significativo è l’esempio del gruppo Aramirè (Compagnia di musica salentina), che hanno dato ampio risalto alle tematiche sociali attuali.
  • Un’artista cresciuta nella società contadina e successivamente maturata artisticamente e culturalmente, tanto da essere divenuta una sorta di sintesi tra evoluzione musicale e memoria, è Anna Cinzia Villani.
  • Sul profilo musicale, interessante è il progetto del gruppo Mascarimirì, che lega la pizzica-pizzica ad altre musicalità (gitane, orientali, dub, etc.). I Mascarimirì sono anche impegnati nel recupero delle sonorità tradizionali unendo la ricerca sonora alla critica della banalizzazione della musica popolare.
  • Sempre sul profilo musicale va dato risalto al gruppo Officina Zoè, che ha saputo evolvere la musica popolare salentina proponendo sonorità tradizionali, ma allo stesso tempo nuove.
  • Sul profilo musicale e testuale grande attenzione merita il Canzoniere Grecanico Salentino, fondato nel 1975 da Rina Durante. Il canto proposto è spregevole non solo per il testo, ma anche perché il video è stato girato nella sede dell’ACAIT di Tricase.
  • Una grande attenzione merita Mino De Santis, cantautore salentino originario di Tuglie, che ha saputo analizzare pezzi di vita, di usi e costumi mischiando sapientemente nel canto l’uso del dialetto e dell’italiano.
  • Infine un cenno merita lo showman Andrea Baccassino, di Nardò che ha scelto di raccontare storie verosimili, con testi divertenti e usando come base canzoni famose, ovviamente in dialetto.

Artisti salentini

Ancora una volta il Salento, terra di pizzica, ma anche di reggae, jazz e pop, si dimostra terra fertile per la nascita di novità musicali da esportare sul territorio nazionale e sono tanti i salentini divenuti famosi nel campo musicale.

  • Negramaro, gruppo salentino che prende il nome da vino e dal vitigno. Nel corso degli anni i successi per questa band pop rock italiana sono stati innumerevoli: hanno partecipato a kermesse di musica nazionale e internazionale, hanno visto adottare i loro brani come colonne sonore di film, documentari e spot televisivi; hanno inciso brani musicali nei Sati Uniti, sono stata la prima band italiana a tenere un concerto allo stadio San Siro di Milano.
  • Emma Marrone divenuto personaggio famoso tra il 2009 e il 2010, dopo la vittoria ad Amici. Emma è salentina ed è vissuta per la gran parte della sua vita ad Aradeo con i suoi genitori di origini salentine; lei stessa si sente e definisce leccese. A contribuire al suo successo è stata la vittoria al 62° Festival della canzone italiana di Sanremo, nel 2012, con il brano “Non è l’inferno”.
  • Dolcenera è il nome d’arte adottato da Emanuela Trane. Lei nasce a Galatina e vive a Scorrano in provincia di Lecce insieme ai genitori e al fratello minore. Il suo primo successo risale al 2003 con la vittoria della 53° edizione del Festival di Sanremo con il brano “Siamo tutti là fuori”.
  • Alessandra Amoroso, nata a Galatina e vissuta a Lecce, raggiunge il successo nel 2009 partecipando al talent show Amici di Maria De Filippi. Le capacità di Sandra, così la chiamano gli amici, sono subito evidenti ad artisti del calibro di Laura Pausini e Gianni Morandi i quali le manifestano la loro stima.