Le Grelle

In moltissimi avranno notato, soprattutto nelle campagne pugliesi o presso gli aeroporti dismessi, delle griglie metalliche traforate e si saranno chiesti che cosa siano o da dove siano arrivate. Non sono altro che dei reperti risalenti al periodo della Seconda Guerra Mondiale, oggi riutilizzati per realizzare cancellate e recinzioni di proprietà private, contadine il più delle volte: il loro nome è Grelle.

Storia e usi delle Grelle

Ancora oggi è possibile vedere delle Grelle utilizzate come inferriate, recinzioni e cancellate, soprattutto presso Masserie o vecchie abitazioni. Se ne possono rinvenire traccia anche presso piste di atterraggio di aeroporti militari in disuso (come a San Pancrazio Salentino, Leverano, Galatina o Manduria). Qualche volta vengono ancora utilizzate per allestire delle piste di volo di emergenza oppure trascinate con il trattore dai coltivatori per spianare terreni appena arati.

Infatti, questo è il motivo per cui sono arrivate in Puglia durante la Seconda Guerra Mondiale. Dagli aviatori venivano infatti utilizzate per allestire in poco tempo delle piste di atterraggio o rullaggio per i velivoli. In una sola settimana, all’epoca, si riusciva ad allestire una pista di mille metri.

Marston mats” era l’altro nome con cui le Grelle erano conosciute in America, in onore della città del North Carolina, vicina all’aeroporto di Camp Mackall. E’ proprio qui che le grate vennero prodotte e sperimentate nel 1941. Essendo realizzate in un metallo molto resistente e per via dei fori, permettevano di attecchire perfettamente al terreno, anche se la pista era bagnata. Questo ne permise l’utilizzo anche per attraversare zone impervie sul quale i mezzi bellici sarebbero affondati oppure per allestire piccoli ponti temporanei.

Subito dopo la guerra, però, gli americani abbandonarono questo materiale “ingombrante” e ciò rappresentò una vera fortuna per i contadini pugliesi che, uscita dal conflitto mondiale, doveva in qualche modo ripartire. Molte di queste Grelle furono vendute alle fonderie mentre altre, lavorate dai fabbri, vennero trasformate in inferriate, recinzioni e cancellate. Da quel momento resistono ancora in molte campagne pugliesi.

Quando da adesso in poi vi capiterà di vedere queste curiose griglie metalliche perforate, saprete che non sono altro che le Grelle, le “Pierced Steel Planking(PSP), elaborate dall’ingegno americano e dagli Stati Uniti giunte fino in Puglia.

Muretti a secco ©angelod’amico via Canva
Muretti a secco in Puglia

Tra le tante peculiarità che caratterizzano il paesaggio salentino e la Puglia in generale, ci sono indubbiamente i muretti a secco. Tali muretti regalano a tutti i visitatori uno dei volti più autentici del Salento tale da far capire subito dove ci si trova. I creatori dei "muretti a secco", i quali tramandarono questa forma d'arte attraverso i secoli, furono certamente i discendenti dei Messapi e dei Neoliti.

Pajare ©www.19summerclub.it
Le Pajare in Salento

Le Pajare dette anche "caseddhi", ma pure "pagghiari" o "furni" sono delle particolari costruzioni tipiche presenti in Salento e sono considerate abitazioni tipicamente rurali e realizzate con la tecnica del muro a secco. Inoltre rispettano i canoni della bioedilizia perché l'utilizzo di materiale naturale come la pietra non incide sull’ambiente diventando un vero e proprio prodigio d’ingegneria.

Dolmen ©diegofiore via Canva
I Dolmen nel Salento

Difficile spiegare l'amore travolgente per questo luogo così straordinario, terra fatta di paesaggi, colori e misteri: il Salento che ha radici molto antiche, addirittura preistoriche. Partiamo precisamente dal IV millennio a.C. con la nascita dei Dolmen nel territorio del Salento.