Capasone | L'antico recipiente usato dai contadini pugliesi

I capasoni, dal termine dialettale pugliese “capase” (cioè capace), sono dei recipienti di creta di colore giallo ocra o giallo bruno di capacità variabile (da pochi litri fino a 300) utilizzati anticamente come contenitori di vino, olio extra vergine d’oliva e acqua, per via della loro capacità di mantenere costante la temperatura al loro interno senza che il contenuto si alterasse.

CapasoneMuseo dei Ricordi Ginosa © Isabella Bello. Tutti i diritti riservati.

I capasoni: da contenitori ad oggetti di arredo

In passato, quando non esistevano ancora le cantine sociali, i capasoni sostituivano le botti e venivano utilizzati per contenere il vino prodotto dopo la vendemmia ma anche cibi solidi come fichi secchi, funghi sott’aceto e olive in salamoia. Il capasone veniva sigillato con un piatto di creta fissato con una mistura di calce e cenere (solo in questo modo si evitavano infiltrazioni dall’esterno); nel basso veniva invece fissato un piccolo rubinetto chiamato “cannedda” o un turacciolo chiamato “pipolo”. Dopo l’utilizzo, il capasone, per poter esser impiegato di nuovo, veniva lavato con acqua e tufo macinato con l’ausilio di una spazzola sopra la quale erano fissati dei ciuffi di mirto, timo ed altre essenze profumate. Per anni i capasoni sono stati impiegati anche durante il commercio di vino e olio nel Mediterraneo.

Dai primi anni 2000, queste tradizionali giare sono diventate anche un bellissimo oggetto di design molto richiesto per ornare ville e giardini (non mancano testimonianze di capasoni anche in resort lussuosi, persino in America); in effetti, questo oggetto così particolare riesce ad abbinarsi perfettamente in un giardino come vaso di fiori oppure in un salotto rustico di casa per donare all’ambiente un’atmosfera d’altri tempi.

I capasoni si distinguono da altri contenitori come le giare siciliane che hanno una forma più tozza e più capace, dall’orcio ligure che ha un colore giallo più chiaro, dagli orci toscani che hanno colore più rossiccio e da quelli umbri che sono più chiari e affusolati.

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